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facili esorbitanze della forza; in quel giorno la donna sarà tesoro alla famiglia, quando in soccorso delli istinti pietosi, accorrerà la forza dei principii, scaturiti da una illuminata educazione.

In quel giorno l’uomo sarà completamente civilizzato in cui, sancendo l’ultima libertà della donna, porrà volontario freno alle sue passioni: in quel giorno egli meriterà l’amore della donna quando avrà finito di esigerlo come una gabella; in quel giorno egli coprirà d’infamia la donna infedele quando a sè stesso imporrà, per la stessa colpa, le conseguenze istesse. Fino a quel giorno il marito, la cui moglie é infedele, sarà ridicolo.

Tutto il fin qui detto che potrebbe per avventura sembrare alle mie giovani lettrici una inutile digressione, a me non sembrò tale, volendo io, se mi è possibile, levare dallo spirito vostro il pregiudizio, così facile ad un giovine criterio, che tutte le vigenti istituzioni siano buone; la qual persuasione, meschini noi se tutta l’umanità dividesse, chè la vedressimo in allora arrestare la precipitosa sua corsa in uno dei punti i più intricati del suo morale cammino. Giova non solo, ma è necessario che tutti sappiamo ciò, che si fece, che si fa e che resta a farsi, onde dal passato prender norma nel preparare il futuro, nell’altrui interesse non solo, ma nel vostro altresì.

La donna è, nella società e nella famiglia, tanto più utile quanto più è affermata la sua morale autonomia, quanto più le è concesso d’individualismo, quanto più è colta di spirito; e tanto più inchinevole agli affetti, quanto meno l’atmosfera che respira è agghiacciata dalle fredde esalazioni dei diritti e dei doveri legali.

Ora, in tutta la serie da noi citata dei costumi più o meno selvaggi, certo noi non abbiamo riscontrata la famiglia, co’ suoi affetti, co’ suoi legami più dal sentimento voluti, che non esatti