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ci ha mandato il primo fascicolo in dono. Questo lavoro paziente fu ricordato dal prof. Zahn alla Reale Accademia di Berlino con parole di lode, ed ebbe da’ giornali e da distinte persone incoraggiamenti affinchè fosse stampato. Nitida e corretta è l’edizione delle dispense, ciascuna delle quali è di due fogli di stampa, con copertina colorata, e non costa che 50 centesimi. Dirigersi in Napoli al signor cav. Domenico Jaccarino, Ponte di Ghiaia, 38, con un Vaglia di L. 2 per le prime 4 dispense.
(La Voce dell’Appennino di Urbino — Anno III, N. 43— 24 ottobre).
N.° 28.
La Divina Commedia in Napoletano
La benemerita direzione del giornale il Salvatore di Napoli, uno dei periodici che onorano la stampa italiana, imprese a pubblicare una versione in dialetto Napoletano della Divina Commedia di Dante.
Abbiamo letto il primo canto, gentilmente trasmessoci e siamo rimasti molto meravigliati del sorprendente effetto che quel sonoro dialetto dà ai pensieri del grande Poeta. Lo raccomandiamo ai cultori del vero bello.
Per associarsi rivolgersi con lettera franca al signor Domenico Jaccarino, in Napoli, Ponte di Ghiaia, n. 38.
Ogni dispensa di 32 pagine col testo di fronte vale centesimi italiani 50.
(La Baba di Trieste — Anno VI. Num. 37 — 24 ottobre 1869).
N.° 29.
Viene da Napoli il primo fascicolo di una pubblicazione meridionale di attenzione. È il Dante Popolare, ossia La Divina Commedia ridotta in dialetto napoletano dal cav. prof. Domenico Jaccarino, scrittore e filantropo infaticabile. Rendere popolare il divino poema, portandolo all’intelligenza di tutti è una impresa assai difficile, ma ad un tempo un atto di vero patriottismo, perchè insegna a scuo-