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fa o poco più: prima era terra tedesca. L’Italia ebbe sua la Dalmazia ancor avanti dell’èra volgare, e, a traverso le dominazioni romana e veneta, può dirsi non l’abbia più lasciata fin quasi ai nostri giorni, vale a dire fino Campoformio.

Un irredentismo slavo?

II. Un altro argomento che ci si oppone spesso è questo: annettendo la Dalmazia all’Italia avremmo inevitabilmente un irredentismo slavo da fronteggiare.

Certo, non può negarsi che entrerebbero a far parte della famiglia nostra non poche migliaia di slavi, croati e serbi. Ma noi domandiamo se una nazione di quaranta milioni di individui, una nazione civile ed illustre, debba temere la presenza di una trascurabile minoranza estranea. Anche a tacere del fatto probabilissimo che i sedicenti slavi di Dalmazia s’italianizzerebbero ben presto in gran parte (la loro non è che una vernice slava, ma in fondo sono dei dalmati e nient’altro), l’Italia darebbe loro una così ampia libertà di cultura, di scuole, di vita nazionale (vedasi l’esempio delle molte decine di migliaia di albanesi, di sloveni, di valdostani viventi indisturbati e soddisfatti fra noi), che ogni timore di future agitazioni è irragionevole. E ci si dica di grazia se i vari popoli slavi, che mirano ad impadronirsi di Trieste, di Fiume, di Zara si son mai preoccupati dell’irredentismo italiano che inevitabilmente seguirebbe.

Sempre così, i nostri dottori: piangere non richiesti sui torti fatti ad altri, e non darsi cura dei sacrifici ingiusti dei loro connazionali!

Gli abitanti della Dalmazia.

III. Si afferma che la Dalmazia è popolata quasi esclusivamente da serbo-croati.