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D. Ciccio si stupisce di non incanutire nell’età sua di 50. anni.

clxxiii.
D.
Ciccio ancorchè sia ne’ cinquant’anni,

     E ch’abbia figli, debiti, e mogliere,
     Col corto capital d’un sol podere,
     4Che provveder nol può di vitto, e panni.
E benchè spesso ancor d’altri malanni
     Gli sian le stelle inique dispensiere,
     Si stupisce fra se di non avere
     8In testa un pel canuto, che l’affanni.
Ei sa però, s’io non m’appongo, invano
     Del suo tardo imbiancar l’ammirazioni
     11Come di caso inusitato, e strano;
Perchè, giusta le belle osservazioni,
     Ch’Aristotel già fè sul corpo umano,
     14Gli ultimi a incanutir sono i C....


D.Ciccio in età di 50. anni ha faccia da Giovane.
Al Sig. Co: Ronchi.

clxxiv.
C
Onte, ancorchè D. Ciccio abbia compito

     Il cinquantesim’anno, e ancor che sia
     Tocco ogni dì da qualche malatia,
     4Si che dianzi pareane intisichito;
Pur con un volto pien, grasso, e pulito,
     Che spira robustezza, e vigoria,
     Richiamata sù gli occhi ha l’allegria,
     8E sembra ogni dì più ringiovanito:
Or quella guancia così liscia, è cosa
     In lui, ch’ha già sul cul tante stagioni,
     11Insolita del tutto, e mostruosa;
Massimamente aggiuntavi la Glosa,
     La dove il Verbo — Pelle di C....
     14Dice, ch’è sempre mai crespa, e rugosa.


D. C/c