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Introduzione.

ii.
A
Ltri su Frigia Cetra in Mar lontano

 D’Itaco Pellegrin canti gli errori,
     Canti su Lazie corde altri gli ardori
     4D’Ilio, e ’l Fato, ch’arrise al pio Trojano:
Altri canti, al vibrar d’Arco Toscano,
     Le Donne, i Cavalier, l’Arme, e gli Amori,
     Altri, aspirando a più sublimi allori,
     8Canti l’Armi pietose, e ’l Capitano:
Altri, volgendo i carmi a immortal segno,
     Faccia, che in essi armonico risuoni
     11L’Eroe, che rese il culto al Sacro Legno.
Ch’io per me d’un C..... cantar disegno;
     Ma d’un C.... che in gener di C....
     14Merta sopra i C...: Scettro, e Regno.


Invocazione.

iii.
O
R, che mi bolle in sen nobil desio

 Di sacrare a D. Ciccio Inni canori,
     Perchè tra suoi caliginosi umori
     4Non chiuda il di lui nome invido oblio,
Tu cortese m’assisti, Aonia Clio,
     E cinta il crin di non caduchi Allori,
     Tu in sen m’accendi armoniosi ardori,
     8E feconda propizia il canto mio:
Ma non già, che tu col tuo divino
     Spirito, a forza d’impeto canoro,
     11Sudi per sollevarlo al Ciel vicino,
Nò; tal grazia non chieggio, e non l’imploro,
     Ch’opra saria da barbaro Norcino
     14Il levare i C..... dal posto loro.