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Il Vento.
clvii. Nebbie, ond’era poc’anzi il sol celato,
Nè più da fredda neve il sen gelato
4Han, quel dianzi l’avean, monti, e pianure,
In somma il Ciel s’è reso chiaro, e pure
Sol perchè spira un venticel, ch’è grato,
D. Ciccio tuttavia sta ritirato,
8Colmo il sen d’ippocondriche paure.
Ma da poc’aria il suo temperamento
Non dovria con sì timide apprensioni
11Concepir, come fa tanto spavento;
Che Natura con saggio accorgimento
Sol così presso al cul pose i C....
14Per avvezzarli a non temer del vento.
D. Ciccio ha concetto d’essere un gran Dottore.
clviii. Di tanta vaglia, e di sì gran talento,
Che già mostra d’aver, gonfio di vento,
4In culo, e Baldo, e Bartolo, e Giasone;
E per imprimer questa opinione
Và esagerando in cento luoghi, e cento
La gran copia de l’oro, e de l’argento,
8C’ha messo insieme con la professione.
Quindi con inarcata cigliatura
Veggo le genti ad ascoltar accorse,
11Che ne fan meraviglie oltre misura:
Ma che stupirsi? E non sappiam noi forse,
(Presane informazione dalla Natura)
14Ch’è proprio de’ C.... empir le borse.