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La Disputa.
Al P. Lettore Fr. Tommaso Maria Minorelli.

cliii.
D.
Ciccio, per mostrarsi anch’ei dotato

     Di qualche filosofico talento,
     Volle Sabbato prossimo passato
     4Sostener conclusione in un convento:
Ma’l poverino al settimo argomento,
     Che dal primo Aggressor gli fu portato,
     Non avendone pronto il scioglimento,
     8Si rimase in un subito arenato.
Rise il Circolo allor, ma rise invano;
     Mentre parea, che non vi fosse attacco
     11Da dirlo caso insolito, nè strano;
Poiché con senso pur debole, e fiacco,
     (Quando formò Natura il Corpo umano)
     14Si lasciaro i C.... mettere in sacco.


La Nebbia.
Al Sig. Co: Giuseppe Ronchi.

cliv.
G
Iuseppe, è già più d’una settimana,

     Che quì regnando una nebbiaccia impura,
     E rai del Sol torbidamente oscura,
     4E rende l’aria rigida, e mal sana.
Ora il nostro D. Ciccio è cosa strana,
     Quanto si dolga in simil congiuntura,
     E quale ansietà mostri, e premura,
     8Che ritorni a soffiar la Tramontana.
Io rido intanto, ed ei per le risate,
     Che m’ode far, più sen travaglia, e suole
     11Tornar da capo a le querele usate;
E pur poco gli importa, e invan sen duole;
     Mentre i C .... ancorché sia d’estate,
     14Son usi a non veder raggio di Sole.