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II rammarico di D. Ciccio, e di suo fratello per il passaggio di lor Padre alle seconde nozze.
cxv. per certi affari a la Romana Corte,
Al fin, mortagli qui la sua Consorte,
4Scrivon, che s’è rimaritato:
Or D. Ciccio, e’l Fratel c’han penetrato
Questa risoluzion, dubitan forte,
Ch’egli acquisti altri Figli, e che si porte
8Mezzo il suo patrimonio in altro lato.
Invan però, secondo me, s’accoglie
Un tal sospetto in essi, e in van rimasa
11E’ questa tema in lor, ch’altri gli spoglie,
Sento la mente mia mal persuasa,
Ch’ei possa in Roma ingravidar la moglie,
14Mentre ha lasciato i suoi C.... a casa.
L’Autore per aver composto sopra D. Ciccio si stima più glorioso del Colombo.
cxvi. Il ligure Giason l'onda canuta,
Ultima non fu più, com’era stata.
4L’ultima Tule infino all’or creduta
Perchè di là dal Tropico inoltrata
Con generoso ardir la prua temuta,
Nuova terra trovò non più toccata
8Da Vascello Europeo, nè più veduta.
Or s’egli a Pino audace aprendo l’ale
Altro mondo scoprì, sì che secondo
11Di glorie il nome suo rese immortale,
Io co’ miei fogli ho discoperto un tondo
C.... che per grossezza è quasi eguale
14A l’universa machina del Mondo.