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D. Ciccio sa strologarsi.
ciii. D. Ciccio un dì de’ suoi futuri eventi,
Ed ei, pria su la mano il guardo stese,
4Indi proruppe in così fatti accenti: —
Signore, innumerabili contenti
Ben ti promette in vita il Ciel cortese;
Ma dei morir simile a quelle genti,
8Che ree di morte i lor misfatti han rese.
Tal fin però t’han prefisso i fati
Per pena di malvaggie operazioni,
11Che non giungono a tanto i tuoi peccati;
Ma perchè l’alte lor costellazioni
Condannano a restar sempre appiccati,
14Benchè innocenti, i miseri C....
La scandescenza di D. Ciccio sul giuoco,
civ. S’infuria sì, che noi terrian le corde,
Smania, sbuffa, muggisce, i labri morde;
4E si fa d’un color tra’l giallo, e 'l verde.
Minaccia arrabbiato, e sangui, e merde
Spira veleno al par dell’Aspi sorde,
E colle voci, ond’è, che’l Ciel afforde
8N’incaca l’armonie del Monteverde.
Gente, ch’un giorno al suo gridare accorse,
Stupì delle stravolte agitazioni,
11E delle cause lor molto discorse.
Ma disse al fin, ch’ei n’ha mille ragioni,
Ch’ove si tratta di votar le borse,
14E’ l’ultima ruina de’ C...