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La Cucina.
A D. Ciccio.

xcv.
S
’Andaste mai nell’indica riviera,

     Dove gli uomini son tanto inumani,
     Ch’assai a mensa orribilmente fiera
     4Si mangian cotti i poveri Cristiani,
E se la vostra rubiconda cera
     Anche in voi gli allettasse a por le mani,
     E’ curioso il sapersi in qual maniera
     8Vi cocerian quei Cuochi Americani.
V’è chi si crede aver toccato il punto,
     Col dir, ch’avendo voi grassi i rognoni,
     11V’arrostirian, per isguazzar nell’unto:
Ma s’aman veramente i buon bocconi,
     Più tosto frigger vi dovrian; ch’appunto
     14In tal forma si cuocono i C....


D. Ciccio, materia fecondissima di componimenti Poetici.

xcvi.
S
Tupisce ogn’uno, e ne strabilia il mondo.

     Come i vostri ridicoli accidenti
     Sì gran materia porgono alle genti
     4Di poetar, che non ha fin, nè fondo:
E veramente anch’io mi ci confondo.
     Vedendo, che nel dar degli argomenti
     A tanti e tanti lor componimenti
     8Voi sete sì ferace, e si fecondo:
Ma quando appunto io rivolgea più fisse
     A tal fecondità le riflessioni,
     11Un Fisico gentil così mi disse: —
Non si farian cotante ammirazioni
     Sopra una cosa tal, s’altri avvertisse.
     14Che la fecondità sta ne’ C....



C3 La