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La Scienza universal di D. Ciccio.
xxxii. Si risolvè l’Artefice Divino
Di riaprir nel Mondo un magazzino
4D’ogni qualunque merce dottrinale.
Dando attorno un’occhiata in generale,
Mirò D. Ciccio, e visto il peregrino
Vasto ingegno di lui, fè che il destino
8V’introdusse il nobil capitale:
Né verun’ altro mai più grande, o bello
Visto se n’è dal dì, che Salomone
11Perdè fallito il credito, e ’l cervello:
Or, formato di tanta erudizione
In quel gran capo il fondaco novello,
14V’espose fuor’ insegna del C.....
Qual sia la causa, che fa poetar
D. Ciccio.
Che sia da un bilioso umore insano
L’atra subbolizione, onde agitato
4Resta fervidamente il petto umano.
Altri poi l’ha creduto un sovrumano
Calor di sacro Nume. Altri ha pensato,
Che l Pungol sia d’un Pegaseo Tafano;
8Ch’Estro latinamente è nominato:
Ma quel, per cui D. Ciccio è divenuto
Cigno il miglior, che nel Parnaso intuoni
11L’Aonie melodie col canto arguto,
Io stimo, e n’ho palpabili ragioni,
Esser un animal piatto, e brancuto
14Di quei, che martirizzano i C.....