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In morte di D. Ciccio.
lxix. Lo spirto di D. Ciccio al Cielo ascese,
Giove, e Giunon con atto assai cortese
4Gli usaro un'amichevole accoglienza.
Indi poi tutti gli altri a concorrenza
Feron lo stesso: il Sol per mano il prese,
E ’l buon Vulcano il manco piè distese,
8Per fargli ossequio anch’egli, e riverenza.
Venere sol, con istupore altrui
Nulla si mosse in simile occasione,
11Anzi schivollo, e s’appartò da lui,
Dicendo: Ah n’ho ben io giusta cagione,
Mentre, che un Porco simile a costui
14Fu quel ch’uccise il mio diletto Adone.
L'Epitafio.
Al Sig. Domenico Bartoli.
Da cui giovedì prossimo passato
Fu sorpreso D. Ciccio, e ch'era stato
4Creduto un parosismo accidentale,
S'aggravò poi nel quarto in guisa tale,
Ch'al fin con un tracollo inaspettato,
Cavatogli dal sen l’ultimo fiato,
8Esanime il lasciò sui capezzale.
Così volò D. Ciccio in P....
E noi gli abbiam sopra la Tomba in tanto
11Colmi di duol quest'Epitafio inciso.
Quei che pria di deporre il mortal manto,
Estrasse già da mille bocche il riso,
14Quì morto estrae da mille ciglia il pianto.
K | L'Epi- |