II Duello. Accidente amoroso di D. Ciccio, ridotto al Morale per Musica.
lvii.
P
Oichè D. Ciccio intese
Che con occulta trama
Un Rivale scortese 4Gli avea tolta la Dama, e poichè seppe
Il dove, il come, e ’l quando,
Dato in mano al brando,
Disse, rivolto al Servidor Giuseppe, 8Andiam, corpo di Bacco,
A vendicar la violata fe.
Armati su, vigliacco,
Prendi la Spada, e ’l giacco, e vien con me. 12Il Montecuccoli
Lasci di Treveri
Omai l’assedio,
E venga quà: 16Venga, e solleciti,
E meco unitisi
Abbatta, stermini
Quest’empie Furie 20D’infedeltà.
Giunto intanto là dove in vil tugurio,
Per opra di benefica mezzana,
Il Rival si godea 24La sua rapita Dea,
La sua diletta Antonia,
Colmo il cor d’acrimonia
Intonando un olà, ch’il Ciel trafisse, 28Diede un calcio alla porta, e così disse: