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Il Giuoco del Fiore.
xxxi. Con men rincrescimento il tempo, e l’ore,
D. Ciccio mio, noi ci prendemmo a fare
4Quel giuoco, che lo chiamano del Fiore,
A la Rosa io t’udii rassomigliare
Da quei, che visto il natural rossore
Del viso tuo pensò di non errare
8Presa la parità di quel colore,
Io però, fra di me scorrendo allora
Tutte le qualità de la sì bella
11Famiglia innumerabile di Flora,
Al fior t’assomigliai di Mercorella;
Che al dir del Mattiol, quando s’odora
14Subito fa venir la Cacarella.
A D. Ciccio divenuto pallido per il suo mal di Morici.
Arietta per musica.
La vostra cera
Più colorita,
4Io vi chiamava
Viso di Fava;
Adesso poi,
Che per l’offesa
8Del vostro male
Morroidale
S’è scolorita,
E che s’è resa
12Scialba, e gialletta,
Io vi dirò,
Viso di fava no, ma di favetta.
Si |