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A D. Ciccio, che fece due Madrigali sotto titolo di Schizzi.

viii.
C
Essa, D. Ciccio, omai

     Da gli schizzi poetici, che fai,
     E più saggio intraprendi altro esercizio;
     4Altrimenti darai
     Da mormorar’assai
     Del tuo poco giudizio;
     Mentre vergando in questa forma i fogli
     8Si stimerà, che violar tu vogli
     Con simile intrapresa
     L’altrui giurisdizione;
     Però che lo schizzar (sé ben si pesa
     12La forza del Sermone)
     E’ cosa da C.... non da C....


La presa di Buda applaudita da D. Ciccio co’ suoi componimenti poetici.

ix.
O
R, che son quasi a disloggiar costretti

     Da Buda soggiogata i fieri Traci,
     Mentre colme d’orror bombe voraci
     4S’alzan volando a diroccarne i tetti,
Ne gode il Mondo, e degli interni assetti
     Son i volti d’ogn’un nunzii loquaci;
     Van per l’aria strisciando allegre faci;
     8Odonsi rimbombar sacri, e moschetti.
Che più? fra le gioconde acclamazioni
     Di mille Cigni spirisosi, e gai
     11D. Ciccio anch’ei gorgheggia inni, e canzoni.
Or chi gioja maggior mirò giammai,
     S’oggi si fan sentir sino i C ....
     14Che per natura lor non parlan mai!



H5 A D. Cic-