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La Descrizione di D. Ciccio..
xx. Ch’io vi figuri a guisa di Pittore
La faccia di D. Ciccio, e ’l suo colore;
4Però che varia in vario tempo appare.
Qual volta l’incomincia a travagliare
L’usato suo moroidal malore,
Si copre allor d’un pallido squallore,
8Che le bellezze sue rende men care.
Se poi risana, il colorisce a guazzo
Con pennel vigoroso un’unione
11Di bianco, d’incarnato, e paonazzo,
Or questa dunque sia la distinzione,
Ch’egli ha, quando sta ben, faccia di C....
14Quando sta male ha cera di C ....
Per lo stesso soggetto.
Al Sig. Fabio Baldinotti.
A segno che trapassa ogni credibile.
Ma va tant’oltre, che non è dicibile.
4Nè dall’uman pensiero immaginabile,
Quindi a la Penna mia sendo impossibile
Farne una descrizion che sia palpabile,
Fabio, ho gran pena di non esser’abile
8Col di lei mezzo a fartelo visibile.
Nè certamente vi sarà pericolo,
Ch’alcun, per quanto mai dica, o s’adopere,
11Tel dimostri, qual’è così ridicolo.
Ma se tu guardi al volto, a’ detti, all’opere,
Che portan le fattezze del Testicolo,
14Dirai, ch’è tale viso, verbo, & opere.