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La Malinconia di D. Ciccio.
vi. Ma con fronte dimessa, e ciglio oscuro,
Ei pare appunto la Malinconia
4Intagliata per man d’Alberto Duro:
Quindi vedendol senza compagnia
Muovere il passo lento, e mal sicuro,
Un qualche professor d’Astronomia
8Il crederebbe certo il pigro Arturo.
Ma quel riso gentil che prima, e poi
Vezzeggiando in sul labro di costui
11Lo fea cotanto amabile fra noi,
E’ già passato ne le bocche altrui,
Mentre in vedendo gli andamenti suoi,
14Tutti oggidì si ridono di lui.
A D. Ciccio per le Poesie da lui composte sopra le Vittorie di S. M. Cesarea nell’Ungheria.
vii. La tua Lira poetica prepara
Sonori archi di gloria, e ch’a la rara
4Voce de’ Carmi tuoi Pinto risuona,
Coglion, D. Ciccio, unitamente a gara
Le muse i più bei fior, ch’abbia Elicona,
Per intrecciarne Ippocrenea Corona
8Sù la tua fronte gloriosa, e chiara.
Ma senza mendicar fioriti doni
Dal margo d’Ippocrene, o d’Aganippe
11Onde il tuo nobil crin s’orni, e coroni,
Assai più servian le proporzioni,
S’elle t’inghirlandassero di trippe,
14Che per natura stan sopra i C....
A D. Cic. |