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Pretensione dell’Autore per aver messa insieme l’Opera della Cicceide.
Al Sig. Co: Ronchi.
C’ha scritto de’ primier Ritrovatori
De le cose del mondo) avverrà mai,
4Che si ristampi da gli Stampatori,
Conte, ho pensier d’esser con gli altri omai
Annoverato anch’io fra gl’Inventori,
E spero, che tu pur con gl’Impressori,
8Per farmel conseguir t’adoprerai.
Che se già l'Aretino in quel librazzo
Mostrò con tanto scandalo de’ buoi
11I cento modi d’adoperare il C....
Io con ducento, e più nuove invenzioni
Qui per mio puro, e genial solazzo
14Mostro, come s’adoprino i C....
L'Autore consacra la sua Cicceide alla Tomba del defonto D. Ciccio.
Al Sig. Curzio Picotti.
Han serrato D. Ciccio i Fati rei!
In quest'Urna il serraro, e in un con lui
4L’argomento più bel de’ versi miei.
Quindi più non poss’io recar, qual sei,
Dilettevol trastullo al gusto altrui,
Poiché tra il fosco orror de gli antri ascrei
8Mi mancò lo splendor de’ gesti suoi.
In atto dunque ossequioso, e muto
Con queste note a l'Urna il plettro appendo,
11E la Cicceide mia gli offro in tributo.
$e i C.... mi dier vita, io ben sapendo
Ciò, che per gratitudine è dovuto,
14Con questo libro ad un C.... la rendo.
L'Au- |