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L'Epitafio.
Al Sig. Abbate Felice Viali.
Del fiero, e formidabile Circasso
Là nella sua Gerusalemme il Tasso)
4Morì D. Ciccio, e tal morio qual visse.
Volle in somma il destin, ch’egli morisse,
Qual fu sempre vivendo, un babuasso;
E subito che fu di vita casso,
8Volle, che tale a i posteri apparisse.
L’Istoria dunque, acciò che non restasse
Il Fato inefficace, un marmo elesse,
11Ove ordinò, che si depositasse.
Poi queste note di sua man v’impresse:
Un Testicolo quì di prima classe.
14Un C .... il maggior che’l Mondo avesse.
L'Epitafio.
Al Sig. Bernardo Moscheni.
S’era D. Ciccio alquanto riavuto,
Sì che da ciaschedun venìa creduto
4Il viver suo del tutto assicurato,
Oggi nulla di men, dopo sonato
li mezzo giorno, essendoli venuto
Un mortal parosismo, al fin ceduto
8Ha il poverin miseramente al Fato.
Ma con tutto, ch'ei sia di vita privo,
Io da l'Occaso il fò tornare all’Orto
11Co i tre seguenti versi, e lo ravvivo.
Dal Mar di questa vita eccolo in porto,
Fu costui, mentre visse, un C .... vivo,
14Oggi, che più non vive, è un C ... morto.
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