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L’Autore non crede la morte divulgatasi di D.Ciccio.
cclxxviii. Suo male avesse preso alcun respiro
E tal, che fu da’ Medici creduto
4Libero già dal suo mortal martiro,
Fu detto poi, che essendo ricaduto,
Avesse il poverel nel breve giro
Di sol tre dì lo spirito perduto,
8E spintol fuor con l’ultimo sospiro.
Io però quando ciò fu divulgato.
Non ne fei caso alcun, nè me n’increbbe
11Perchè ’l supposi un ente immaginato,
Facendo io riflession, che implicherebbe
Contradizione il dir, ch’abbia esalato
14Lo spirito un C.... che mai non l’ebbe.
Il taglio dello stame vitale di D. Ciccio.
Al Sig. Canonico Malatesta.
Del viver di D. Ciccio allora quando
Fu tra lor di reciderlo concluso;
4Essendo un pezzo, che lo gian filando.
Or mentre per valersene a tal uso,
Stava Cloto le forbici approntando,
Giove l’udio dal Trono, e di lassuso
8Ancor ei l’approvò così parlando. —
Tronchisi pur quel filo. Io mi contento,
Ch’ei dal suol passi all’etra, e che vi reste
11Per aggiugnere al ciel nuovo ornamento,
Volend’io, che s’annoveri tra queste
Immagini quassù del Firmamento,
14Quella pur anche del C.... Celeste,
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