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A D. Ciccio moribondo.
cclxxvi. Sarò teco ancor io da morte oppresso;
Però, che l’amor mio grande in eccesso
4Fa sentirmi egualmente i tuoi malori.
Sò c’han per uso i providi Castori
Di strapparsi i C.... allor, ch’appresso
Van lor per farne strage i Cacciatori,
8E così ognun di lor salva sé stesso.
Ma sperar non poss’io tal riuscita
Nel caso mio, nè seguitar le scorte,
11Che, per campar quell’Animal m’addita:
Troppo, ahi troppo diversa è nostra sorte!
Io perdendo un C.... perdo la vita,
14Quei perdendo i C.... scampan da morte,
L’Olio Santo.
cclxxvii. D. Ciccio ritrovavasi ammalato
E già ridotto in sì cattivo stato,
4Che’l fean vicino all’ultima partita.
Quando tal nuova il poverello udita
Dimandò l’Oglio Santo, e gli su dato
Rimanendo così fortificato
8Pel suo franco passaggio a l’altra vita.
Ma fatta il Parocchian la sua funzione
Per la mente uno scrupolo gli corse
11D’aver fallato nell’operazione.
Perochè in vece d’applicar l’unzione
Su i cinque sentimenti, egli s’accorse
14Che applicata l’avea sopra un C....
L'Au- |