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Il Medico nega a D. Ciccio la licenza di rompere la Quaresima.
Al Sig. Anton Scarella.

cclxx.
A
Llor che da D. Ciccio la licenza

     Di non far la Quaresima fu chiesta,
     Dicendo, che patia d’una molesta,
     4E non mai più provata innappetenza,
 Medico asserì, che per coscienza
     Non potea soddisfar la sua richiesta,
     Per esser tempo quel di penitenza,
     8E glie ne fe larghissima protesta.
Poi gli disse, fratel, da questo male
     Fia che tu torni a sanità perfetta
     11Col cibo stesso quadragesimale,
Nè si biasmerà quella Ricetta
     Da chi sa, che i C.... quando stan male,
     14Si soglion governar con la favetta.



A D. Ciccio è negata dal Medico la licenza di non far la Quadragesima. Al medesimo.

cclxxi.
D.
Ciccio chiese al medico licenza

     Di romper la Quaresima, e dicea,
     Per più facilitarsela, ch’avea
     4Una fastidiosa innappetenza.
Ei però, che col dargliela, temea
     Di soverchio aggravar la coscienza,
     Franco li replicò, che non vedea
     8In così poco mal si grave urgenza.
Poi disse: io so, ch’a te non fanno invito
     A mangiar carne, com’or mi supponi,
     11Mancamento di forze, o d’appetito;
Ma vien dalle tue prave inclinazioni;
     Che’l vizio della carne è un appetito
     14Cui danno impulso, e fomite i C....



Al