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Allo stesso che scrisse all'Autore di aver a mente buona parte della Cicceide.
ccx. La mia Cicceide a mente, io l’ho per gloria,
Comprendendo di quì, che i miei Sonetti
4Han facoltà di far buona memoria;
Quindi la musa mia, visti gli effetti
Di questa lor virtù, sen pregia e gloria,
Ed è salita in questa vanagloria,
8Che sian dal mondo e ricercati e letti.
Ma sì infinite son l’acclamazioni,
Che ne vengono a lei, sien forse più
11A pregiudizio tuo le detrazioni,
Perocchè certi critici burloni
Soliti a motteggiar, dican, che tu
14Sei fatto l’Arsenal de’ miei C....
Al Sig. Napoleon della Luna, che desiderava sapere chi fosse D. Ciccio.
ccxi. Chi veramente sia questo Soggetto,
Cui scelto la mia Musa ha per oggetto
4De le risate, e degli scherzi suoi,
Dirollo: Ei nacque in riva al Serchio, e poi
Giunse a quelle del Tebro, ove protetto
Da un gran Signor, fu a questa Rota eletto,
8Per farsi coglionar da tutti noi:
Bonaventura il nominaro i buoni
Suoi Genitor, non so, se per capriccio,
11O per altre precognite cagioni;
Ma poi, quand’ancor putto, e primaticcio
Fe profession ne l’Ordine de C....
14Mutossi il nome, e si chiamò D. Ciccio.
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