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Il Cannocchiale.
cxcix. Su la Torre dell’ore un giorno, quando
Tu stavi nella piazza passeggiando
4Verso la Pescheria con altra gente.
Quindi un Amico, ed io ponevam mente
A quei da basso, e gli andavam guardando
Con un occhial del Galileo, lodando
8D’un istrumento tall’opra eccellente.
Or mentre a mirar te portai vicino,
Dove il vetro è maggior, l’occhio al cannone,
11Tu mi sembrasti un piccol Coglioncino,
Ma quando nel rivolger l’occhialone
Ti guardai d’onde il vetro e più piccino.
14M’apparisti, qual eri, un gran C....
L’Autor vuol compire il numero di ducento Sonetti sopra D. Ciccio.
cc. Avea dentro di me già risoluto
Lanciar D. Ciccio, e rivoltare altrove
4De’ miei lunghi strambotti il canto acuto;
Ma nel contarli essendomi avveduto,
Che son sin qui cento e novantanove.
Ho mutato pensiero, ed ho voluto
8Comporne un altro, e far l’ultime prove.
Non già perchè non fossi appien contento
D’avere i gesti suoi, l’opre, e l’azioni
11E ridette, e lodate a mio talento;
Ma sol perchè per fare a compimento
Onore al due, ch’è’l numer de’ C....
14Convenia d’arrivar fino a i ducento.
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