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D. Ciccio s’è fatto fare il Ritratto.

clxxxiii.
P
Er non uscir di questo Mondo affatto

     Quando a prender verrallo il Cataletto,
     Fattosi far D. Ciccio il suo ritratto,
     4Ha immortalato il venerando aspetto.
E certo dall’Artefice provetto
     E’ stato il volto suo così ben fatto,
     E tanto a lui simil, che con effetto
     8Distinguer non si può, se non col tatto.
Anzi più bello è del reale il finto,
     E se unisci la Copia, e ’l Naturale,
     11Dirai, che più che vivo, ei val dipinto;
Poichè muto il ritratto a dir non vale
     Quelle C .... rie, ch’ha per instinto
     14Di sfodrare ogni dì l’Originale.


Su lo stesso Soggetto.

clxxxiv.
P
Er lasciar dopo morte al figlio erede

     D. Ciccio il suo ritratto, e la figura,
     Patteggiò col Pittor per la fattura
     4Una considerabile mercede.
Or mentre accinto all’opra ei lo richiede
     Se ’l voglia intero, o fino alla cintura
     O se pur debba farlo in positura
     8Che stia sedente, o figurarlo in piede.
Visto, che nulla gli venia prescritto,
     Disse — facciamlo in atto di sedere
     11Tenente con la destra un foglio scritto.
Parendo, che così voglia il dovere,
     Poichè il C.... è solito a star ritto;
     14Ma i C.... per lo più stanno a giacere.