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mila fiorini, ai quali resta ancora da aggiungere il costo della nuova fabbrica dell’anfiteatro per le lezioni e delle conserve, decretata di fresco dalla splendida liberalità del Monarca FERDINANDO I.

Della casa destinata a comoda e decente abitazione del Prefetto dell’Orto pubblico il pian terreno è riservato alla custodia di alcune collezioni botaniche. Nella prima stanza del medesimo v’ha una raccolta di tutte le sostanze medicinali che le piante somministrano naturalmente, quali sono radici, tronchi, corteccie, legni, foglie, fiori, frutta e semi, gomme e resine; una seconda di legni puliti e greggi spettanti ad alberi forastieri e nostrali; una terza di piante fossili; una quarta di funghi modellati in cera; una quinta in fine di preparazioni diverse di organografia vegetale. La stanza successiva e la terza contengono la preziosa libreria lasciata all’Orto nel 1835 dal benemerito suo direttore il Prof. Cav. G. A. Bonato, ricca d’oltre 5000 volumi, de’ quali la massima parte di argomento botanico o di scienze affini, la minima di letteratura. Fra quelli sonovi pressochè tutte le opere botaniche anteriori e contemporanee al Linneo, molte eziandio delle posteriori; e sì nelle une che nelle altre ve n’hanno di assai costose e assai rare. Nelle letterarie si trovano non poche preziose edizioni del secolo XV. Tiene ancora questa biblioteca parecchi autografi ragguardevoli del celebre Prospero Alpino, di Federico Cesi fondatore dell’Accademia de’ Lincei, di Gaspare Gabrieli insigne letterato padovano, dell’immortale Malpighi, di Giulio Pontedera, e lettere originali di Andrea Ce salpino, del Linneo, del Seguier, dell’Haller, dello Spallanzani, di Gio. Arduino, dell’Allioni, del Roemer, del Willdenow, oltre quelle de’ più celebri botanici viventi che corrispondono coll’Orto nostro. Nell’ultima stanza è collocato in eleganti buste un erbario di circa quattordicimila piante nostrali ed esotiche, coltivate e spontanee, il quale si va accrescendo continuamente; nonchè l’erbario originale su cui si lavora e si pubblica una Flora della Dalmazia dal professore attuale.