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Osservazioni sopra i funghi mangerecci. Pad. 1815, in unione ai professori Dalla Decima e Brera.

Fu giubilato nel 1835, e cessò di vivere l’anno 1837. La scuola botanica, che insegnava prima la parte teorica della scienza, la pratica e l’applicata, e che in appresso fu limitata a quest’ultima, si teneva dal Bonato sino all’anno 1820 nell’Orto stesso; e solo allora cresciuto il numero degli accorrenti a tale da non poter capire nell’angusto e meschino luogo in cui si facevano le lezioni, s’incominciò a tenere alla Università. Nell’anno 1818 fu dato a questa cattedra, come ad altre, un assistente biennale, che dal professore dev’essere istruito nella scienza botanica, e pel qual posto si sceglie alcuno fra’ giovani laureati di fresco che mostri più propensione a siffatto studio. Il primo nominato si fu il dott. Alessandro Sandi, al quale, confermato in tale ufficio per altri due anni, successe nel 1822 chi scrive queste notizie; a questo seguitò il dott. Paolo Menegazzi; al Menegazzi nel 1830 il dott. Francesco Beggiato; a lui nel 1832 il dott. Giuseppe Ruchinger, ora professore di Patologia e Farmacologia nella Università di Praga; a questo nel 1834 il dott. Francesco Pegoretti; al Pegoretti, morto poco dopo la nomina, il dott. Giuseppe Meneghini nel 1835, il quale ora professa le scienze preparatorie pei chirurghi in questa stessa Università; al Meneghini nel 1839 l’attuale assistente dott. Giuseppe Clementi. Continuò nella custodia é cultura dell’Orto sotto il Bonato il giardiniere Antonio Lodi; e qual primo operajo a Sebastiano Migliorini, morto nel 1819, sottentrò l’attuale Giacomo Raimondi.

Giubilato il Bonato, fu nominato a supplirgli temporariamente nella cattedra di Botanica e nella prefettura dell’Orto l’autore di questo scritto con decreto del Governo de’ 14 Gennajo 1835, e poscia con Risoluzione Sovrana di S. M. FERDINANDO I. dei 9 Marzo 1837 fu stabilmente confermato nel doppio incarico. D’allora sino ad oggidì si fecero, per le zelanti sollecitudini del Governo, per la generosa protezione di S. A. I. l’Arciduca Vicerè Rainieri, e per la Sovrana munificenza,


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