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mo dichiarasse soltanto i semplici vegetali, l’altro gli animali ed i minerali. Soppressa però definitivamente con decreto 27 Novembre 1738 dal Senato Veneto questa cattedra, fu incaricato il Pontedera della formale dichiarazione delle facoltà e degli usi medici delle piante, chiamandosi allora la cattedra di Botanica del doppio titolo di lettura ed ostensione dei semplici; e fu in pari tempo istituita altra scuola col nome di Lettura ed ostensione degli altri semplici, al professore della quale, che era allora Antonio Vallisnieri, restò appoggiata la soprantendenza e custodia del Museo di Storia Naturale (29). Durò l’egregio uomo nell’incarico sino a che bastògli la vita, cessando dall’uno e dall’altra nel 1757. Botanico spertissimo, ed insieme letterato ed erudito insigne, scrisse e di Botanica e di Letteratura e di Archeologia. Le opere pubblicate sono queste:

Compendium Tabularum Botanicarum. Patav. 1718, 4.°

Anthologia et Dissertationes XI de re herbaria et medica. Patav. 1720, 4.°

Antiquitatum latinarum graecarumque enarrationes. Patav. 1740, 4.°

Lasciò inedite Lettere e Dissertazioni di assai vario argo mento, che il mio predecessore Giuseppe Ant. Bonato pubblicò poscia col titolo:

Jul. Pontederae Epistolae ac Dissertationes. Tom. II. Patav. 1791, 4.°

Fra queste stanno le tre Dissertazioni da lui dirette all’Accademia reale di Parigi d’Iscrizioni e Belle Lettere, mercè le quali egli discute i tre argomenti dalla stessa in tre tempi proposti: 1.° Quibus anni temporibus mensibus diebusque in Romana Republica Consules inire honorem solebant. — 2.° Quodnam fuerit et quale romanae religionis institutum graecumne, aut proprium ac patrium. - 3.° De graecorum πολυτεὶα. Tutte e tre le quali furono riputate degne di premio dalla medesima. Lasciò inoltre una collezione di documenti da lui raccolti per la storia dell’Orto nostro, ch’ei