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e salvia poca. E togli la lampreda, e mettila a sofrigere nel çucchero e in acqua poca, e la metade delle dette spetie, tanto che sia quasi cotta. Togli le mandorle che tu ài bene monde, e alquante noci, e ’l sugo dell’erbe che tu ài, et anche spetie e çafferano, tutte queste cose peste insieme e istenperate con acqua poca. E metti queste cose sulla lampreda, e falla bolire, e mettivi suso o sugo d’aranci o quantità d’agresto. Questo amorsellato vuol esere giallo, e potente di spetie, e savoroso d’aranci e di çucchero.
XXX.
e vuoli fare lampreda arrosto, togli la lampreda bene lavata e volta in su la graticola del ferro, e tutta via inaffiata con sugo d’aranci et iv’entro spetie fini. Questa lanpreda vuole per savore quand’ella è cotta, salsa fritta. Togli spetie dolci le piú fini che tu puoi avere: e togli çucchero e sugo d’aranci e vino di vernaccia, se ttu ne puoi avere: e se no ne sie, togli il miglore vino biancho che ttu puoi avere. Questo savore vuol esere crudo, e la lampreda bene cotta.
XXXI.
e vuoli fare torta di battuto di pesce per xij persone, togli tre tinche grosse e una anguilla bene grossa, e xxx datteri fini, e meça libra d’uve passe, e due once di pignocchi mondi e iiij once di spetie dolci e forti, mischiate e bene gialle. E togli le tinche bene lavate e bene scaglate, e scortecciale per ischiena, levatene le polpe. E togli queste polpe crude, e battile bene, et alquante fogle di petrosemoli e di persa e d’olio fine e delle dette spetie sì che sia bene morbido questo battuto per sé: e di questo battuto fae salsicce lunghe come raviuoli e fritte in olio assai molto bollito. E togli le tinche che tti sono rimase, e mettile a lessare con alquanto petrosemolo; e quando sono bene cotte, battile bene se non se la testa, e mettivi olio e spetie a battere. E di questo battuto fae tortelli piccoli con croste sottili di pasta e sofritte simiglantemente in olio e polveriçate di spetie. Questa torta si vuole cuocere in testo di rame stagnato o in padella. Togli i datteri voti del nocciolo, bene lavati e festugati di gengiove taglato e di cennamo rotto e di garofani interi: togli queste cose, e aconciale in una crosta mescolatamente, e polvereça tuttavia di spetie, e mettivi del burro delle mandorle che è scritto