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86 | l'ombra del passato |
preparare la salsa per i pesciolini, e durante la cena fu molto chiassoso.
Però Adone osservò che egli non rideva mai. Dopo cena, mentre il zolfanellajo fumava la sua pipetta nera, lo studente si volse alla matrigna.
— Mamma, — le disse, — andate a chiamare la Tognina: ditele che la voglio io.
La vecchia andò, senza fare osservazione.
Adone guardò il giovine; Davide disse che voleva comprare le galline della sua vicina.
Adone scosse la testa: no, no, c’era ben altro!
— Non mi accuserà? — domandò, inquieto.
— Chi, io? Che c’entri tu con le galline?
— Che hai fatto? — domandò il zolfanellajo, stuzzicando la sua pipetta.
— Nulla, nulla, ssst!... — disse Davide, lisciandosi con ambe le mani i lunghi capelli. — Ecco la mummia.
Tognina entrò; piccola, curva, nerastra, ella sembrava davvero una mummia: il suo visino esprimeva una vaga inquietudine.
Adone la guardò, poi fissò gli occhioni avidi negli occhi di Davide: la curiosità gli toglieva quasi il respiro.
Ma il giovine disse a Tognina:
— Sedetevi, sedetevi. Voglio comprare tutte le vostre galline! Venite qui vicino a me. La mamma e Adone andranno intanto a comprare una bottiglia di moscato.
La matrigna s’avviò subito, ma Adone non si mosse.