Pagina:L'ombra del passato.djvu/80

76 l'ombra del passato

lentamente la barca verso la punta dell'isola che verdeggiava in mezzo al fiume, e disse con la sua solita bonarietà sarcastica:

— Devo prendere un tronco che ieri ho pescato e messo ad asciugare sulla sabbia. Sbarchiamo: poi scapperemo.

Adone capì subito che il vecchio non voleva portarlo all’altra riva: e non protestò, ma si pentì di aver parlato, e decise di non tornare indietro, anche a costo di passare la notte nell’isola deserta.

— Starò qui finchè lui va via, — pensò, scendendo sulla riva ove si stendeva una specie di duna, — mi nasconderò, aspetterò qualche altra barca di passaggio.

L’isola era completamente deserta: durante le ultime pioggie il fiume, ingrossato, l’aveva qua e là corrosa e inondata di sabbia; le sue rive apparivano a tratti alte come bastioni, a tratti dolci e in declino, o riparate da piccole dune di sabbia.

Mentre Pigoss fingeva d’andare in cerca del suo tronco, dimenticandosi che al di là del fiume i viandanti lo aspettavano. Adone si internò nell’isola. Il terreno era molle, coperto di erbe grasse e strane; una specie di nebbia verdognola avvolgeva i pioppi e i salici immobili sullo sfondo del cielo d’un violetto rossastro.

Ogni tanto Adone si fermava, sembrandogli che il vecchio lo inseguisse. Ma non si udiva voce umana in quel bosco simile ad un bosco da fiaba.

Arrivò davanti al piccolo stagno circondato di macchie, e sedette sulla sabbia ancora calda. Passò