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l'ombra del passato | 67 |
notte anche le martore venissero a visitarlo nel suo freddo esilio. Una cosa però lo confortava: entro un vecchio cassone, accanto al quale egli aveva collocato la cesta coi suoi tesori, v’erano pomi e noci. Egli faticava molto ad aprire il cassone, ma una volta sollevato il sepolcrale coperchio, tutti i guai e le ingiustizie della terra venivano dimenticati.
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In primavera i due gemelli si sposarono. Vi fu una gran festa, dopo la quale il Pirloccia, completamente rappacificato coi figli, partì con le sue scope, per uno dei suoi soliti viaggi al di là del confine.
Al ritorno trovò grandi novità. Le sue nuore, spose da appena tre mesi, erano in istato di avanzata gravidanza. Inoltre non andavano d’accordo, sebbene avessero prima di sposarsi giurato di vivere e morire assieme. Dirce, la sposa di Agostino, era bionda, grassa, indolente; Carissima invece lavorava sempre e cantava dalla mattina alla sera. Era bellissima, bruna, con due riccioli neri sulla fronte rosea, e gli occhi luminosi.
Tutte le simpatie dell’ometto erano per lei. Al suo ritorno egli pregò Tognina di dare una camera, — sempre in affitto, s’intende, — a Marco ed a Carissima. Un buon padre deve evitare che i suoi