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41 | l'ombra del passato |
— Alla Banca.
— Che cosa è la panca?
— La Banca, non la panca! Un luogo ove si custodiscono i denari. Altrimenti i ladri ce li rubano.
— Io darò tante bastonate ai ladri! Romperò loro la testa, e anche le gambe, - gridò Adone, tacendo atto di bastonare.
Lo zio rise; intanto aveva ancora legato e messo sotto il braccio il prezioso sacchettino.
Ripresero la via. Adone era già stato altre volte a Viadana, e la considerava come una città grandiosa. Sopratutto egli ammirava l’acciottolato delle vie; anche il ponte di chiatte sul Po gli sembrava una cosa magnifica.
Durante il viaggio, del resto molto breve, egli pensò sempre alle monetine gialle, e fu allora che gli venne in mente di comprare un molino, una barca, una carriuola, il palazzo Dargenti. Domandò allo zio perchè non gli consegnava subito le monete, dal momento che egli non aveva paura dei ladri.
— Potresti perderle, anche!
— Ma no; le metterò nella cesta.
Ma lo zio non si lasciò convincere. Allora un’altra inquietudine turbò il ragazzetto.
— E me le daranno, poi? E se tu morrai?
— Lo lascerò scritto. Lascerò scritto che tutta la mia roba è tua.
— E... se morrò prima io? Te le riprendi? Senti, devi fare così: le darai alla mia mamma.