Pagina:L'ombra del passato.djvu/407


l'ombra del passato 403


— Le dirò tutto... — egli disse. — Bisogna: sono venuto per questo...

— Dica... dica! — ella impose, quasi irritata. Ma egli non potè subito parlare. Chiusi entro quel muro che pareva li dividesse dal resto del mondo, vicini, entro la nicchia, come le figure d’uno stesso gruppo, essi tacquero per alcuni istanti, come ascoltando le voci del vento. Adone sentiva che Maddalena non gli avrebbe perdonato mai l’offesa di averla baciata pensando all’altra. E sentiva che quella era la prima e l’ultima ora che essi passavano assieme. Tutto era finito davvero; ora che tutto invece avrebbe dovuto incominciare! L’arco stretto della nicchia racchiudeva tutto ciò che v’è di più tenace in due razze diverse: l’orgoglio; e il muro non li divideva dal mondo, poichè il mondo era dentro il loro cuore!

— Che penserà di me? - egli disse, finalmente con la voce vaga di un malato sotto l’azione di un eccitante. — Sono uno sciocco, sì! Sono uno stupido, sì! Ha ragione, ha ragione! Ma lei perchè non mi ha risposto? Se ella mi scriveva una sola parola di perdono io sarei partito... Così non potevo! E ora invece... ora invece sono qui, a tormentarla ancora! Perchè non mi ha risposto, perchè?

— Sapevo che lei sarebbe venuto, — ella disse, con lieve ironia.

Egli riprese, eccitatissimo, parlando sempre come un infermo a cui sia stata iniettata una sostanza stimolante: