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l'ombra del passato 399

tenza ad esprimersi bene. — Volevo venire... di giorno... Da tanto tempo volevo venire! Parto domani... Allora ho avuto paura di non rivederla più... Allora...

— Perchè? — ella domandò, con voce mutata. E sollevò il viso.

Ma invece di rispondere egli ripetè:

— Devo partire. Forse non la rivedrò più.

Ella replicò, più forte:

— Ma perchè? -E mise il volto quasi sotto il volto di lui.

Nonostante l’ombra fantastica e l’ombra vera che li avvolgeva, i loro sguardi s’incontrarono. Egli sentì che la creatura velata e profumata chiusa assieme con lui nella stessa nicchia, quasi entro quel muro contro il quale si erano spezzati molti suoi sogni, era veramente lei, la creatura dei suoi sogni. Le prese una mano: e vibrarono assieme a quel primo contatto. Ma egli ricordò subito un’altra mano, calda ed aspra, che parve mettersi fra la sua e la mano di Maddalena. Allora egli domandò:

— Sa chi sono io? Lo sa?...

— Sarei qui, se non lo sapessi?

— No, no, non lo sa! Lei è qui perchè... è buona... perchè una fatalità ci ha spinto l’uno verso l’altro... Io non so dirle..., — prosegui, disperandosi, — non so parlare... Sono venuto per domandarle perdono. Mi dica che mi perdona...

— Ma io non ho niente da perdonarle...

— Ma lei non soffre?