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396 l'ombra del passato

ascoltare le voci misteriose dell’erba, dell’acqua, delle foglie. Gli pareva che l’ombra dicesse:

— Ricordati le mie parole, Adone. I morti ritornano e si vendicano. Io sono morta, per te: ma la mia ombra ti segue e non ti lascerà più. Mi troverai da per tutto, sempre, sotto i tuoi piedi; e t’impedirò d’andare avanti. Tu potrai baciare l'altra, ma fra le vostre labbra vi sarà come la lama di un coltello, che taglierà i vostri baci! E sarò io. E sai chi sono io? Tu credi ch’io sia Caterina? T’inganni: non sono l’ombra d’una donna. Sono l’ombra di tutto il tuo passato!

Le nuvole camminavano verso ponente; a un certo punto parvero precipitarsi tutte laggiù, come attirate da qualcosa di strano che accadesse al di là dell’orizzonte. La luna riapparve, e un chiarore di madreperla inondò il prato.

In quel momento di silenzio e di luce, egli sentì che Maddalena veniva. Ridiventò incosciente: si trovò davanti al cancello, gli parve che tutto intorno tremasse per il grande avvenimento.

Maddalena era venuta per lo stretto viale che circondava il parco, rasente al muro: era ancora vestita di nero, con la testa velata. Egli non guardò il piccolo viso lividognolo, rischiarato dalla luna, nè ella guardò lui.