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384 | l'ombra del passato |
che Maddalena le aveva confidato le pene del suo cuoricino malato.
Adone non credeva, o si sforzava a non credere a queste chiacchiere. Maddalena era troppo elegante per farsi aggiustare le vestaglie dalla sarta del villaggio: e ad ogni modo era troppo fina per mettersi a conversare con Carissima! Ma poi egli ricordava la gita nel bosco, la semplicità, l’ingenuità di Maddalena. Se ella non fosse stata così carina e semplice, non si sarebbe degnata di guardarlo! Perchè lo aveva guardato? Egli si domandava ancora, meravigliato, perchè ella s’era innamorata di lui. E chi poteva spiegarlo? E lui non s’era innamorato di lei? La stessa distanza li separava. Egli era un uomo, ella una donna. E l’amore non domanda altri ingredienti per compiere i suoi inesplicabili malefizi!
E le frottole di Carissima lo intenerivano, suo malgrado.
Egli tuttavia credeva di intuire qualche cosa di losco nelle mene ingenuamente astute della sarta.
Ella doveva aver paura di lui, dopo il suo colloquio con la zia: e forse agiva per conto proprio, forse era consigliata dal Pirloccia stesso. Ma evidentemente il suo scopo era di eccitarlo e incoraggiarlo ad avvicinarsi a Maddalena. Il loro segreto oramai era conosciuto da molti. Senza dubbio anche dai Pirloccia. E se il colpo straordinario sognato da Carissima riusciva, Adone certo non si sarebbe più curato dell’eredità della zia. Poi egli dubi-