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l'ombra del passato | 381 |
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I Pirloccia fingevano di non essersi accorti del suo breve colloquio segreto con la zia. Forse le donne avevano taciuto, per paura di una scena violenta fra lui e il Pirloccia: forse meditavano qualche tiro malvagio. Egli aveva conservato la striscia di carta consegnatagli dalla zia, ma non si curava d’altro. Però ogni volta che Carissima tornava dal palazzo e parlava della marchesa e di Maddalena egli aveva l’impressione che la sarta lo guardasse con malizia. Egli sapeva che ella raccontava cose fantastiche: tuttavia l’ascoltava con attenzione morbosa, domandandosi che scopo ella avesse.
La vecchia signora, diceva Carissima, era caduta realmente, rompendosi un femore.
— Sì, non può muoversi, — aggiungeva, con aria di mistero. — Ma si tiene la cosa segreta perchè la signora Maria ha paura che i parenti della marchesa diano a lei la colpa della disgrazia.
— Ma la nipote? — domandò la zia Elena. — Non può fare la spia, lei?
— Ma se lei è attaccata alla signora Maria più che la vecchia? Eh, io poi penso una cosa. La ragazza dev’essere innamorata pazza di qualcuno, di un qualche ragazzo povero. La signora Maria deve sapere questa storia e favorisce l’amore dei due ragazzi.