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verso un luogo di riposo e d’oblìo. Ma oramai sapeva che questo luogo non esiste sulla terra, e il suo desiderio si mutava in rabbia, in odio verso tutti e verso ogni cosa. Gli pareva di odiare anche Maddalena: avrebbe voluto farla soffrire. Odiava sopratutto il Pirloccia e la zia, cagione di ogni suo male. Decise di tormentarli, di vendicarsi, a sua volta. Gli pareva di odiare anche la sua mamma, che gli aveva insegnato a rassegnarsi, a piegarsi, invece di aiutarlo e proteggerlo.

Cammina, cammina, lungo il nastro d’erba calpestata che orlava l’argine, gli parve che l’aria della sera e l’alito dell’acqua, dolce e lieve come carezza materna, lo calmassero alquanto. Il suo pensiero si elevò. Egli vide in sè come la personificazione di un popolo intero! Egli era stato allevato come questo popolo schiavo, sotto la frusta dei tiranni: ed era stato derubato e deriso, e la sua mamma, come la Santa Madre del popolo oppresso, pur sapendo di commettere un’ingiustizia abbominevole, gli aveva insegnato ad essere vile.

Ed egli s’era creduto buono! Egli si era piegato, con la speranza di un avvenire migliore; ed egli aveva chiuso gli occhi per sognare, e non s’era mai accorto che piegandosi, giorno per giorno, diventava piccolo e rachitico peggio del suo fratellino; e che i suoi occhi velati di sogno non s’adattavano più alla luce della realtà. Ora tutto si ribellava in lui. Egli si sentiva un altro; si rizzava come lo stelo piegato dal vento; apriva gli occhi stupiti. Voleva godere la vita, la sua parte di bene.