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368 | l'ombra del passato |
diceva la verità, egli si sforzava a credere che ella mentisse.
Tutto nel mondo oramai gli pareva falso. Caterina aveva amato un altro uomo? E aveva sacrificato il suo amore per lui? Perchè aveva fatto questo?
— Per interesse, poichè io rappresentavo per lei un partito migliore, — egli pensò.
Ma subito s’accorse dell’assurdità di questo pensiero. Ad ogni modo, Caterina aveva mentito con lui: anche lei! La verità non esisteva più.
Era caduta in fondo al pozzo!
Ed egli si sentiva irritato e ingiusto come non lo era stato mai. Decise di por fine alla scena disgustosa, prima che Caterina rientrasse e lo tormentasse oltre.
— E basta, dunque! — ripetè. — Voi credete alle chiacchiere degli sfaccendati. Peggio per voi. Ditemi dunque che cosa volete.
La nonna, che s’era apparentemente calmata anche lei, si mise a far la polenta, e disse:
— Sposatevi.
— Ci sposeremo; non dubitate. — egli rispose con ironia. — Non ci resta altro da fare!
E s’avviò per andarsene. Appena fu sulla porta vide Caterina. Gli parve ch’ella stesse ad origliare, e la sua ira aumentò.
— Vieni un momento con me, — le disse, afferrandola per il braccio. La trascinò in fondo al viottolo: voleva dirle molte cose, non ascoltato dalla nonna: voleva sfogare su lei tutta la sua rabbia;