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l'ombra del passato | 365 |
tue chiacchiere, poi, l’hanno ridotta così stupida che ora lei, quando è calma, non sarebbe capace di ammazzare una pulce, rer così dire! Ma tante volte il sangue s’accende, viscere: il fuoco fa sciogliere e bollire anche il ghiaccio! E allora? Allora si vede rosso, si vede sangue! Sia pure il proprio sangue, ma si ha bisogno di veder sangue. Ella è capace di morire, sì, è capace di fare una pazzia, lei, ma ti lascerà tranquillo. Ah, sì, lei ti lascerà tranquillo, non dubitare. Ma c’è la vecchia, qui: tu hai anche da fare con la vecchia, caro!
Egli andò ad appoggiarsi al camino: tremava di rabbia e d’inquietudine.
— Continuate! — disse, provocante.
— Ho bell’e finito, invece! Ti dirò solo questo, viscere! Che i segreti volano, come i semi delle piante. E io andrò dalla vecchia, sai! Proprio, veh, andrò, con questi piedi! Non mi vergogno se ci ho le ciabatte o i zoccoli, io! Posso anche andare scalza, ed entrerò lo stesso! E dirò alla vecchia: «Siamo davanti all’uscio di Dio, entrambe. Tu ricca, io povera, ma peccatrici entrambe, eguali davanti a questa porta dietro la quale sta il Signore». Poi le dirò: «Vecchia, tua nipote ruba a mia nipote l’unico bene che essa ha sulla terra. Dille che smetta, se non vuole che succeda un guaio... Chi è la zingara, in questo caso? La paesana o la signora?...»
— Che dite? Ma nonna, che dite! — egli gridò allora smarrito.
— Tu lo sai che cosa dico. E ho detto!