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338 | l'ombra del passato |
In fondo, però, sentiva una dolcezza morbosa. Maddalena era per lui un mistero: le parole incerte di Davide, invece di lumeggiare la figura di lei, la coprivano d’un velo interessante. Ed egli sentiva una curiosità malaticcia di conoscer da vicino Maddalena, come un tempo desiderava conoscere l’interno del palazzo e le profondità del parco.
Al ritorno dalla passeggiata Davide lo invitò a cena, e gli disse cose un po’ insolite e strane; Adone ascoltava con diffidenza, ma gli pareva di divertirsi come quando si ascolta un monologo ben detto.
Fra le altre cose Davide disse:
— Carissimo: noi dobbiamo metterci al disopra di noi stessi, salire sulla nostra testa, se è possibile. Di lassù vediamogli altri e ci dimentichiamo di noi. Di lassù vediamo bene in faccia la vita. La vita, carissimo, è una astuta venditrice di illusioni e d’inganni; ne ha di tutte le qualità e di tutti i prezzi: illusioni di lusso, inganni a un soldo l’uno. Bisogna stare attenti a non comprare simili sciocchezze. Ci vuol altro! Perchè hai dubitato della vita, tu? Perchè senza dubbio da ragazzo hai comprato da lei qualche giocattolo credendo di comprare un oggetto che ti divertisse, ma ti fosse anche utile. Un bel momento il giocattolo s’è rotto. L’hai rotto tu, anzi! Tu credevi che fosse un pallone rosso, un piccolo sole: era una vescica colorata. E te la prendi con la vita! Ma lei fa il suo mestiere, carissimo; altrimenti non sarebbe la vita. Insegnare queste cose ai tuoi ragazzi: ecco la