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336 l'ombra del passato


Eppure nei pochi giorni che Davide stette in paese, egli andò a cercarlo di nuovo, lo seguì nelle sue passeggiate, discusse con lui. Lo disprezzava e ne sentiva pietà. E arrivò un giorno in cui egli, credendosi superiore all’uomo che gli aveva destato una soggezione quasi religiosa, oltre che a disprezzarlo e compatirlo, cominciò a deriderlo.

— Egli parla come un contadino che legge l’Avanti! — pensava. E non ricordava che Davide aveva «parlato così» prima ancora che i giornali socialisti fossero letti dai contadini.

Del resto Davide parlava anche di altre cose. Non era allegro, ma era tutt’altro che taciturno. Pareva che avesse bisogno di chiacchierare, per distrarsi, per dimenticare i suoi pensieri. Adone osservò che egli parlava di sua moglie con lieve ironia, come parlava di Maddalena e della vecchia marchesa: ed ebbe l’impressione che al figlio del zolfanellajo morto nella miseria fosse rimasto, come era rimasto nel cuore della matrigna, un fondo di rancore e un desiderio di vendetta contro i «felici della terra».

Tuttavia egli ascoltava intensamente quando l’altro parlava di Maddalena.

— È un tipino, mio caro! Fra lei e la nonna c’è tutta un’epoca storica. La vecchia è bigotta: