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324 l'ombra del passato


La voce stanca fin dall’alba pare siasi spenta del tutto, riducendosi ad un fischio; e anche il fischio si allontana, si spegne nel gran silenzio della sera, come vinto dalla pace dell’ora.

In una di queste sere, Adone si trovava in riva al fiume, quando vide Pigoss correre tutto preoccupato verso la sua barca, pulirla, preparare l’asse e i remi.

Qualche personaggio importante doveva imbarcarsi: forse il referendario di Stato coi suoi bambini, forse il consigliere di prefettura, che vantava la sua parentela coi Dargenti, forse Davide!

Adone si allontanò, fra le macchie della riva, e sedette sulla sabbia ancora tiepida.

Sì, da due giorni egli evitava l’incontro col figlio del zolfanellajo. Voleva che Davide si accorgesse ch’egli lo disprezzava.

Passarono alcuni minuti, La luna saliva sul cielo ancora solcato di raggi rosei, riflettendosi nitida e rotonda nell’acqua tranquilla.

Sulla sabbia, che stendevasi bianca ed intatta fino alle macchie di gaggia fra le quali serpeggiava un sentieruolo, crescevano radi ciuffi di scope dal verde chiaro, e alte piante di gigli palustri dai fiori d’oro, i cui calici pareva accogliessero la luna come una grande ostia insanguinata.