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298 | l'ombra del passato |
Egli finse df’essersene dimenticato. Finalmente le diede una scatolina che ella cominciò a slegare rapidamente.
— Venite, venite a vedere, nonna!
La vecchia s’avvicinò, sdegnosa, certa che egli aveva sprecato ancora i soldi per comprare una minuteria.
— Che è questo? — gridò Caterina, guardando Adone con rimprovero e meraviglia.
E la vecchia si curvò e dentro la scatola vide i dieci marenghi che Caterina aveva consegnato al fidanzato prima della sua partenza.
Egli non li aveva neppure toccati: era vissuto col poco che la zia gli mandava di nascosto, e aveva pagato le tasse coi guadagni delle «recite in persona».
— Nonna? — interrogò Caterina, guardando la vecchia e indicandole i marenghi.
— Ebbene, viscere, accetta! Glieli regalerai ancora quando ripartirà!
— Ed egli me li regalerà quando tornera! — ella disse con ironia. — Era meglio il ventaglio! Denari ne avremo molti, se tu vorrai, — aggiunse guardando Adone con aria di mistero.
— Sì, ciappali per la cua! — egli rispose.