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V.
Ma le considerazioni dei giovani di venti anni sono quasi sempre errate: e non è vero che l’albero selvatico fiorisce una volta sola.
Un altro anno era passato, col suo variopinto strascico di sogni, di noje, di speranze. Di ritorno dal suo primo anno d’Università pedagogica Adone, percorrendo l’argine da Casalmaggiore a Casalino, pensava:
— Anche durante queste vacanze voglio divertirmi. Darò qualche lezione, ma tempo me ne avanza sempre. Andrò a pescare: farò le recite. Così avrò l’utile e il dolce!
Appena arrivato cercò la zia, che stava male. Carissima lo seguì nella camera della Tognina, ed egli provò un senso di pietà e di ripugnanza nel veder la malata. I dolori artritici, mai curati, la corrodevano come l’umido corrode la pietra. Ella era diventata ancor più piccola, nera, rattrappita; sperduta come in un deserto, nel suo gran letto medioevale, pareva più che mai una mummia tirata fuori dal suo sacco preistorico.
— Zia! zia! — egli chiamò, curvandosi.