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276 | l'ombra del passato |
Egli ha dimenticato quasi sè stesso: un mistero inesplicabile accade in lui. Egli è diventato un altro: ha di nuovo lasciato il suo vestito d’ogni giorno e ha indossato un costume insolito, più luminoso di quello del personaggio della commedia. È un vestito lieve, fatto coi veli vaporosi che circondano la notte lunare: è il vestito del Sogno. Egli, così, diventa un personaggio del quale tutti noi, in una sera di luna, abbiamo fatto la parte. Un personaggio fantastico che va e non sa dove; che cammina e crede di volare; che recita senza parole, nel magico teatro di un paesaggio lunare, un dramma del quale solo le stelle spettatrici capiscono qualche cosa!
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Lasciando l’argine per il viottolo egli si scuote dal suo sogno. Ricorda le parole di Caterina:
— Tutte ti guardano, perchè sei bello!
— Io però le conosco, le donne! — egli si vanta con sè stesso. — Tutte civette, davvero! Anch’io, però, le guardo, veh! Eh, gli occhi son fatti per guardare!
E ripensa a Celeste: quella, anche, lo guarda, ora che non ha più il suo pittore! Ma le sue civetterie ora lo infastidiscono. Ella lo guarda perchè non sa con chi altri civettare. Non c’è nessuno, quest’anno, a Casalino: tutti son venuti per le ele-