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l'ombra del passato 233


Sognava forse un giorno di vendetta e di giustizia, come Adone sognava un’era di pace e di amore?

— Sì, — ella riprese. — Verranno a settembre. Son contenta, sì, ma, non so che cosa la sposa mangerà. Mi dà da pensare, questo.

Adone ripetè lo scherzo fatto alla zia.

— Ordinate un vasetto di conserva di stinchiringori. È molto buona. Basta metterne un pochino nelle vivande, per farle diventare saporitissime.

Alcuni giorni passarono, tranquilli ed eguali. Il Pirloccia e i suoi figli non molestavano più Adone: lo lasciavano vivere, lo lasciavano proseguire per la sua via; verso la meta che egli fin da bambino s’era proposto di raggiungere.

Dopo il suo arrivo a Casalino egli si sentiva meglio, nonostante il caldo e l’afa della pianura. La notte dormiva, non aveva più dolori di testa, e non sognava più cose tristi. La mattina s’alzava all’alba e vagava pei campi, spingendosi fino ai paesetti vicini, e ritornava per l’argine, dal quale si godeva la vista del fiume calmo e. luminoso.

Quando egli stava a casa, i bimbi gli si aggruppavano attorno, si arrampicavano dietro la sua sedia, lo baciavano e gli strappavano i capelli. Egli lasciava fare, finchè aveva pazienza: pensava