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l'ombra del passato 219


Egli ora aspetta, appoggiato alla finestra chiusa del viottolo. Le tempia gli battono: gli pare d’essere al suo primo convegno amoroso.

Caterina apre la finestra e lo accoglie nella stanzetta umidiccia che conosce già il segreto dei loro colloqui notturni. La vecchia dorme e russa: ella pretende di conoscere il cuore umano e diffida dei due fidanzati; ma crede ingenuamente che basti vigilarli quando stanno sotto il pergolato, e impedir loro di andar soli a passeggio, perchè non succeda un guajo.

Del resto il guajo non succede. Adone trema fra le braccia vigorose di Caterina, ma, come ha scritto nella sua novella, egli è abbastanza «padrone delle sue azioni» per ricordarsi che prima di possedere Caterina egli deve avere una posizione sociale.

Ora egli se ne ritorna lungo la nota strada. Risale il viottolo verso l’argine, quel viottolo stretto che pare scavato nella verzura, e, come spesso gli succede, ricorda la sua infanzia, il piccolo amico morto, che per lui è rimasto sempre un bambino. Forse anche nella memoria della madre Marco è