Pagina:L'ombra del passato.djvu/22

18 l'ombra del passato

vanni, commosso come una donna, raccomandò vivamente il cestino ai barcajuoli.

L’omone e il ragazzetto saltarono a terra: la barca, come alleggerita dal peso del gigante, si allontanò rapida e nera sul fiume azzurro. Adone la segui con gli occhi, finchè potè vederla.

Egli sapeva che prima di arrivare al suo mondo ignoto lo zio Carlino doveva scendere a Brescello e di là prendere una lunga strada attraverso campi e campi, paesi e paesi, fiumi larghi e stretti, montagne assai più alte dell’argine: tuttavia, in quel momento, seguendo con gli occhi affascinati la barca silenziosa, gli pareva che questa dovesse fermarsi soltanto in una riva molto lontana, al di là dell’orizzonte, dove sorgeva un jmese incantato, quasi simile a quello sepolto nel fiume, del quale sapeva notizie solo il vecchio Pigoss che ne parlava come d’un suo paese d’origine.

La voce dello zio lo trasse dal suo sogno.

Andom, sgambirlo! Forse arriveremo in tempo per la processione.



L’uomo e il fanciullo ritornarono verso il paese, percorrendo l’argine.

Di tanto in tanto lo zio fingeva di coprire e nascondere Adone con un mantello immaginario,